Le statistiche della partita vinta allo Zini contro l’ultima classificata del campionato denotano l’attenzione messa dal tecnico nel piano partita. Differentemente da altre occasioni, la squadra è cresciuta nella ripresa

Esame di maturità superato dal Lecce. Dopo due sconfitte maturate dopo due prestazioni con molti aspetti da salvare, il team Baroni si è presentato in casa dei grigiorossi portando avanti con sicurezza i propri principi, cambiando però solo le prime fasi del match. Rispetto ad altre occasioni, non c’è stato il solito avvio accelerato, in quanto si è visto un undici più guardingo intento a lasciare inizialmente il pallino del gioco alla Cremonese, a suo modo condannata a fare la partita vista la situazione di classifica, per poi colpire nell’aggressione degli spazi e riempiendo l’area.

Nel secondo tempo, poi, il Lecce ha acquisito più sicurezza e ha cercato il gol giunto poi da uno schema di calcio d’angolo concluso in rete da Baschirotto. Il vantaggio ha sciolto i nervi di una squadra che aveva bisogno di ritrovare le sicurezze. Scampato l’immediato pericolo sul fendente di Sernicola e serrate le fila difensive su Dessers, il Lecce ha aggredito e puntato la porta dopo i recuperi alti. Il dato del possesso palla, infatti, sancisce 57 a 42 percento per la Cremonese (primo tempo 54 a 45).

I padroni di casa hanno tirato più del Lecce (11 tiri a 8) ma inquadrando meno la porta (3-4) e, soprattutto, palesando una minore pericolosità. L’indice xG sorride ai salentini: 1.36 contro 0.7. La maggiore pericolosità dei Violini si è avuta con i colpi di testa non capitalizzati nel primo tempo da Vazquez (21′, 0.10) e Ciofani (29′, 0.12) e con la giocata da futsal di Dessers (64′, 0.21) disturbato da Baschirotto al momento della battuta. Ballardini, ricordando gli sforzi di Coppa Italia che hanno costretto i suoi al tour de force, ha parlato comunque di un Lecce che ha meritato i tre punti.

Di certo non è stata una partita amabile per gli esteti del calcio (126 palle perse per parte e precisione dei passaggi in avanti delle due squadre sotto al 70 percento). La priorità del Lecce, pur restando nel solco di cercare i risultati unicamente tramite la prestazione, era macinare punti prima di quattro partite sulla carta proibitive. L’area di miglioramento del Lecce resta la cattiveria sottoporta. Come confermato da Baroni nel postgara, la squadra deve riuscire a sfruttare di più generosità e potenziale offensivo messo in campo, specialmente negli attacchi di posizione. Su 26 iniziative, solo 3 hanno generato un tiro (peggio solo lo 0 contro la Roma – ma in dieci – e in casa del Sassuolo). A contribuire all’1.36 di xG, oltre ai gol di Baschirotto (0.33) e Strefezza (0.07) sono state le mancate deviazioni vincenti dell’italobrasiliano al 45′ (0.26) e il tiro masticato da Di Francesco prima della pausa (0.22). Colombo di testa al 7′ (0.13) e Banda murato da Carnesecchi (0.12) rappresentano le altre nitide palle-gol.

Un record stagionale è un dato che fa ben sperare: ieri, i crossatori del Lecce hanno raggiunto la più alta precisione stagionale: 48.15% con 13 traversoni ben recapitati su 27. Pregevoli sono stati gli assist, non sfrutatti in apertura, di Gonzalez (3′ e 45′), Gallo (48′ del primo tempo e 5′-10′ della ripresa) e Strefezza (15′) oltre al servizio vincente di Hjulmand per il Baschirotto-gol.