Protagonista della nona puntata della rubrica dedicata agli stadi della Serie B è l’impianto che ospita le gare del Pisa.

Dopo averne sofferto per un anno e mezzo l’assenza, depredati forzatamente di quella che, assieme ai 22 in campo ed al pallone, è la propria principale componente, gli stadi italiani hanno riabbracciato il proprio pubblico. In attesa che questo ricongiungimento si compia al completo abbiamo deciso di riportare comunque gli impianti sportivi al centro dell’attenzione, o almeno quelli cadetti, con una rubrica ad hoc. Oggi tocca allo stadio del Pisa, prossimo avversario del Lecce.

Lo Stadio Arena Garibaldi – Romeo Anconetani ha radici antichissime, ben precedenti alla sua realizzazione come impianto dedicato al calcio. Dal 1807 fino agli albori del ventesimo secolo, difatti, quella che era conosciuta come Arena Federighi per poi essere intitolata a Giuseppe Garibaldi nel 1882 svolgeva la funzione di teatro prima ed ippodromo poi. Solo nel 1919, quando era inutilizzato da sei anni, il Pisa Sporting Club lo acquistò per farne la sede dei propri match casalinghi.

Fu di fatto ai tempi che nacque l’Arena così come oggi è conosciuta, uno stadio secolare che nei decenni successivi ha subito decine e decine di interventi fino a raggiungere l’attuale forma a cavallo degli anni ottanta. Fu proprio il presidente nerazzurro Anconetani, alla cui memoria oggi lo stadio è dedicato, a volere dapprima il congiungimento tra curve, tribuna e gradinata per realizzare il classico anello e poi, nel 1982, la ristrutturazione della Centrale con totale rifacimento della tettoia, unica copertura della struttura. In quel periodo si è raggiunta la capienza massima di 35mila posti disponibili.

A metà anni novanta, poi, lo stadio pisano ha detto addio alla pista di atletica, “riempita” dall’abbassamento degli spalti dei vari settori verso il terreno di gioco. Sempre dallo stesso periodo, poi, gran parte della Curva Sud risulta inagibile, escluso praticamente solo il piccolo spicchio riservato agli ospiti. Ne consegue l’attuale necessità di una cospicua opera di ristrutturazione dell’impianto, al quale è stata spesso affiancata la proposta di costruzione ex nuovo di un nuovo stadio per il Pisa.

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