L’attaccante senegalese è pronto al debutto dal 1′ proprio contro la squadra che, oltre al Lecce, lo ha voluto fortemente in estate…
Belle le storie di calciomercato. Restano belle anche se ormai è settembre inoltrato il solstizio d’autunno sta spazzando via gli ultimi ricordi di un estate pazza e ormai non si guardano più gli smartphone durante le lunghe serate estive in attesa di una flash news che fa sognare.
Questa di oggi è una storia di calciomercato trasposta in un’altra storia, thrilling e tutta da scrivere, che prenderà vita stasera al Paolo Mazza di Ferrara. Il protagonista è Khouma El Hadji Babacar, attaccante giunto alla fine della sessione trasferimenti estiva a rafforzare il Lecce di Fabio Liverani.
La storia (capirete il perché della ripetizione) comincia da lontano, una distanza non temporale ma emozionale. Le notti bollenti di giugno e luglio s’incendiavano con il sogno Burak Yilmaz, prima vicino, poi lontano, poi equidistante e infine lontanissimo. Khouma Babacar al Lecce, probabilmente, prende vita proprio in una notte dell’ultima fase dell’altro film, forse drammatico e non thriller, girato dal turco e dal suo procuratore Ozkan Dogan.
A fine luglio, Meluso ha impresso la prima accelerata a un interesse, ovviamente, già vivo. Le cifre alte non hanno spaventato il d.s. giallorosso che, forte del lungo tira e molla con il Besiktas (che paradossalmente, s’inserirà anche per Baba dopo il muro-Yilmaz,) ha strappato il primo sì al calciatore, non attratto da Espanyol e Leganes.
Il Sassuolo puntava ad un triplo trasferimento Babacar-Goldaniga-Dell’Orco in modo da piazzare tre “esuberi” in un colpo. L’8 agosto il direttore neroverde Carnevali metteva quasi nero su bianco il tutto rivelando che tra società era tutto fatto. Mancava il fondamentale placet del giocatore.
Sassuolo e Lecce avevano già prima di ferragosto formulato l’accordo che poi avrebbe portato l’ex Fiorentina a Lecce. Qui s’inserisce la Spal, il “cattivo”, ci perdonino gli amici ferraresi, della storia. Oppure, paragonandoci a una commedia rosa, la corteggiatrice che non riuscirà a sedurre l’uomo prediletto. Leonardo Semplici siede sulla panchina biancoazzurra, conosce bene il ragazzo, allenato e plasmato nel settore giovanile della Fiorentina prima dell’esplosione di Modena.
Per Babacar, reduce da un campionato fallimentare, sembra troppo ghiotta l’occasione di rilanciarsi con un tecnico caro in una squadra (lo sarà anche a Lecce poi) dove il posto da titolare sembra più agevole da raggiungere. La punta pensa, uno tra Paloschi e Petagna dovrebbe lasciare il Mazza, e, conseguentemente, gli spallini avrebbero le finanze per soddisfare le pretese sassolesi solo in tal caso. Stallo, indecisione, silenzio.
Il calcio, come il calciomercato, guai se fosse il contrario altrimenti non avremmo ragion d’essere qui, sono sulla bocca di tutti. Razionalmente, oggi, si classifica il lungo tira e molla di Babacar, con quella preferenza per la Spal forse mai celata al massimo, come uno, anche questo ovvio, dei tanti incroci che la vita e il lavoro consegnano ad ognuno di noi. A Lecce ci si interroga, e lo si fa ora, sulla portata dell’elemento.
Senza filosofeggiar troppo, si arriva all’inizio del campionato. Il Lecce perde a San Siro e si avverte ancora di più la fretta di ingaggiare una punta di livello. A poche ore da Verona-Lecce, match in cui un Babacar sarebbe forse servito, c’è la virata decisiva. Baba propende per i salentini e il 2 settembre alle 21.30 arriva la firma, con conferenza stampa di debutto positiva e presentazione social da video rap-gangsta.
Leggi qui l’approfondimento sul profilo tattico di Babacar
L’esordio non ufficiale, con gol di testa, avviene in casa col Cosenza, il battesimo giallorosso all’Olimpico Grande Torino. Una prestazione di sacrificio, sponde e un tiro al volo parato da Sirigu avrebbero potuto rendere Babacar già Re Mida (qui tutti i bomber marcatori al debutto col il Lecce). Il primo lieto fine, o capitolo, della storia c’è, anche se la piazza pensa a un altro, più importante di lieto fine: la salvezza, che per il senegalese vorrebbe dire riscatto e contratto pluriennale con il Lecce, partendo già da leader nella classifica degli stipendi.
Liverani studia le ipotesi tattiche e sperimenta in ogni allenamento Babacar con Falco, con Mancosu (insieme hanno cambiato la storia di Torino-Lecce), magari, chi lo sa, con Lapadula o Farias (assenti questa sera a Ferrara). E qui si arriva al presente della nostra storia. Dopo lo spezzone di Torino e il riposo di Napoli-Lecce, Babacar ha messo benzina nelle gambe e, nel primo turno infrasettimanale, si prepara a far parte dello starting XI di Liverani.
L’avversario sarà Leonardo Semplici, la sua guida a Firenze, l’allenatore che in estate l’ha fortemente voluto con sé alla Spal. L’avevamo già detto. E siamo alla conclusione di questa storia di calciomercato che si trascina come un racconto di un amore estivo narrato nel primo ritrovo autunnale, lento e pregiudicato dai ritmi quotidiani ripresi.
Sì…abbiamo ripetuto tante volte la parola storia, in verità, per stemperare la tensione da una partita importantissima con undici e più maglie giallorosse protagoniste. Ma qui, ahinoi, siamo di fronte a un’altra…storia!
Intanto, lo facciamo quasi con quel dovere di cronaca quasi forzato vista la menzione in apertura, Burak Yilmaz rientra dall’infortunio e si riprende il Besiktas segnando l’1-1 in uno dei numerosi derby di Istanbul contro il Basaksehir. Quella è, infine, una tribolatissima e (per qualcuno brutta)…storia
