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La B e le sue maglie – Ascoli, bianconeri per “errore”. E la tradizione dei calzettoni rossi a dicembre

Undicesima puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del campionato cadetto: la maglia da gioco. Oggi tocca all’Ascoli.

Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie B prosegue con la prossima avversaria del Lecce, l’Ascoli. Il club marchigiano è tra i più antichi d’Italia, traendo origine nel lontano 1898. E per quasi tutta la sua ultracentenaria storia, il Picchio è stato caratterizzato da un bianconero diventato regola, però, per errore.

colori sociali hanno infatti un’origine particolare, e si sono stabilizzati solo negli anni Trenta. All’inizio la storica Vigor utilizzava delle semplici divise bianche con il ricamo del proprio stemma, contrastate per comodità dai calzoncini neri. L’erede del primo circolo sportivo cittadino fu l’US Ascolana, che riprese il bianco ed il nero disponendolo per la prima volta in strisce verticali. Nel 1929 si virò tuttavia per i colori della città picena: il giallo ed il rosso.

Quando le prime divise giallorosse si deteriorarono, la società ordinò come di consueto un nuovo stock, sempre con le medesime caratteristiche. Chi si occupava però di confezionamento e consegna del materiale commise un errore, facendo pervenire delle maglie a righe bianconere. Poiché per puro caso riprendevano i colori dei pionieri, l’Ascoli decise di mantenere il binomio, stavolta definitivamente.

Nei decenni è logicamente cambiata la grandezza delle righe, che però non hanno mai abbandonato la prima maglia salvo un breve intervallo fascista con divisa bianca e fascia orizzontale nera sul petto. Le righine sono andate per lo più dal sottilissimo stile anni sessanta e settanta al medio degli ottanta, ma di recente si sono viste anche allargate, come in occasione del ritorno in Serie A nel 2005/06. Per quanto riguarda seconda e terza maglia, gli abbinamenti storici sono il total blue o il total black. L’esperimento più particolare è del 1935, con divisa di trasferta nera, fascia orizzontale gialla e stemma cittadino rosso.

Una curiosità è legata non alla maglia, ma ai calzettoni. Da tradizione, ogni anno a partire dai primi duemila nella giornata più vicina al 18 dicembre, anniversario della morte dello storico presidente Costantino Rozzi, in suo onore l’Ascoli scende in campo con dei calzettoni rossi. Gli stessi venivano usati dal patron, e costruttore di tanti stadi tra cui il nuovo Via del Mare anni ottanta, come segno scaramantico.

E andiamo al presente: l’attuale divisa dell’Ascoli è di stampo “futurista”. La Nike ha infatti optato per una maglia con lo scollo a V e il davanti a righe verticali bianche e nere, ognuna inframmezzata da una sottile riga grigia (su bianco) e bianca (su nero). La particolarità è l’effetto ottico che le righe nere creano nella parte superiore della maglia: una diagonale immaginaria verso l’alto che ben si sposa con la direzione del “baffo” argento, la cui punta è tradizionalmente rivolta in alto. Il retro maglia è total black e interamente traspirante. La seconda divisa è invece gialla, mentre la terza è nera.

QUI la puntata dedicata al Pordenone.

QUI la puntata dedicata alla Cremonese.

QUI la puntata dedicata al Pescara.

QUI la puntata dedicata alla Reggiana.

QUI la puntata dedicata al Venezia.

QUI la puntata dedicata al Frosinone.

QUI la puntata dedicata al Pisa.

QUI la puntata dedicata al Vicenza.

QUI la puntata dedicata al Monza.

QUI la puntata dedicata all’Empoli.

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