
L’attaccante italoperuviano torna al Meazza contro i rossoneri dove fu il numero 9 nella stagione 2016/17. E’ la seconda sfida al Milan dopo il divorzio: prima di domenica solo 38′ col Genoa.
Milan-Lecce sarà una partita importante per Gianluca Lapadula, seconda di significati, per sua stessa ammissione, solo alla trasferta in casa del Genoa. Il Diavolo, per Lapa, rappresenta l’apice della carriera, il sogno vissuto, accarezzato e finito troppo presto, forse senza possibilità di repliche dopo 8 gol centrati nonostante l’impiego non continuativo.
Come raccontato in agosto, l’attaccante torinese è stato l’unico numero 9 non finito nel dimenticatoio milanista con la fama di “bidone” in quella che è diventata la maledizione di Pippo Inzaghi. Dopo il campione del mondo 2006, tantissimi calciatori di fama europea hanno fallito con la maglia da centravanti del Milan. Da Pato (ma solo con quel numero) a Luiz Adriano, Andrè Silva, Destro, Matri e Higuain. Lapadula, allora debuttante in Serie A dopo l’exploit di Pescara (27 gol in 40 partite), si fermò a 8 reti nonostante fosse chiamato in causa spesso a partita in corso.
L’avvio di stagione di Lapadula non è stato positivo. I due gol con la Salernitana nella partita di Coppa Italia non hanno aperto un inizio prolifico. Alle quattro presenze consecutive nelle prime gare (tre dal 1′ e il subentro con il Napoli) sono seguiti i problemi alla coscia che lo tengono ancora in differenziato.
Liverani ha mostrato di concedere spazio a tutte le sue punte. Con l’Atalanta, Lapadula è tornato in panchina dopo i due turni di stop contro Spal e Roma. Al Meazza, l’ex milanista ha già giocato contro l’Inter, non trovando il gol su un uscita avventata di Handanovic. In questa settimana vedremo se il ritorno in auge del numero 9 (appunto) giallorosso sarà contro il Milan, vissuto, sognato e lasciato dopo un anno.
In caso di impiego, sarà la seconda apparizione di Lapadula da ex Milan. Il 22 dicembre 2017, l’italoperuviano è subentrato a Galabinov al 52′ di Milan-Genoa 0-0.
