Undicesima puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del massimo campionato: la maglia da gioco. Oggi tocca alla Roma
Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie A continua con la prossima avversaria del Lecce, la Roma. La squadra della Capitale veste senza dubbio il giallorosso più blasonato del Belpaese. Un giallorosso che però, se confrontato ad esempio a quello classico del club salentino, poi così tanto tale non è.
I colori sociali della AS Roma traggono le loro origini direttamente nel 1927, anno di fondazione del sodalizio, quando la neonata società decise di unire diverse realtà cittadine sotto un unico nome ed un unico colore, quel giallorosso che caratterizza il gonfalone del Campidoglio. Giallorosso così chiamato da sempre, dunque passato alla storia, per esemplificazione. In realtà la varietà in oggetto è un porpora molto scuro, quasi tendente al bordeaux, ed un oro/ocra che, vedremo, nelle divise sarà sempre tramutato in un vero e proprio arancio.
Partendo dunque da lì, la quasi centenaria storia del club è stata caratterizzata da continui cambiamenti non solo nella forma degli inserti, ma anche nella tonalità del rosso stesso. La prima versione dell’uniforme romanista è quella che poi più volte si è fatta largo nel secolo seguente: un rosso porpora classico e totale, con colletto giallo, calzoncino bianco e calzettone nero. Così si andrà avanti per 40 anni, con l’eccezione delle strisce verticali arancioporpora 1928-30 e del calzoncino nero ’51-’54.
Dal 1969 in poi tanti e continui cambiamenti, a partire dal passaggio al total white con inserti bicolori fino al 1973. Cinque anni più tardi fu una Roma versione Olanda ma solo al girone d’andata, dopo il quale si passò al biennio fatto di rosso con doppia banda a scalare di tonalità sulle spalle e maniche bianche. Nel 1980 si passa poi alla versione, ripresa negli ultimi anni, del porpora scuro e totale tra maglia, pantaloncini e calzettone con inserti arancio al minimo e che si rifaranno spazio solo negli anni novanta. I pantaloncini bianchi si rifaranno strada soltanto a ridosso dei due millenni, dopodiché a prendersi la scena saranno soprattutto le particolarità che i vari sponsor tecnici daranno ai kit annuali. Su tutti si ricordano le maniche nere del 2015, i vari disegni in chiaroscuro e la banda multicolore di due stagioni fa.
Per quanto concerne le divise da trasferta, già nei primi anni in casa Roma si registrava una tendenza alla sperimentazione. Così dopo il bianco degli albori arrivò presto l’esordio del verde, di inizio Trenta e l’arancio alla fine dei Quaranta. Poi sarà quasi solo bianco, con particolare ripetizione nell’utilizzo della banda trasversale bicolore. Terze maglie, invece, soprattutto caratterizzate da blu e nero sullo sfondo.
E andiamo al presente: la New Balance non ha voluto osare dopo anni di sperimentazioni in casa Roma, puntando sul classico del porpora totale con inserti arancio al minimo. Semplicità anche nel bianco da trasferta, mentre per la terza maglia la scelta è ricaduta sul nero con sfumature grigi ed inserti rosa fluo.
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