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La A e le sue maglie – Hellas Verona, i colori della città di Romeo e Giulietta dopo l’iniziale bianconero

Diciassettesima puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del massimo campionato: la maglia da gioco. Oggi tocca all’Hellas Verona

Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie A continua con la prossima avversaria del Lecce, l’Hellas Verona. Come spesso accade per le divise da gioco, anche quella dei veneti ripropone di fatto lo stemma cittadino. Anche se non è sempre stato così.

colori sociali sono praticamente sempre stati il giallo ed il blu coniati dallo stemma di Verona, ma la prima maglia se ne discostava ereditando quella della Bentegodi, propendo dunque un bianconero con equa divisione a metà. Il passaggio all’associamento attuale si avrà sei anni dopo la fondazione, ovvero nel 1909 quando la livrea rimarrà comunque la stessa. Negli anni venti poi il salto momentaneo (si rivedrà solo brevemente nei Cinquanta) al total yellow, per poi registrare le comparsate del blu crociato di giallo e del nero integrale con inserti.

La prima edizione di quella che sarà la maglia tipo dell’Hellas si avrà soltanto nel 1961, quando si registrerà l’esordio del blu con inserti gialli limitati a colletto, giromanica e parte superiore dei calzettoni. Da lì ad oggi si parlerà quasi solo di eccezioni a partire dalle strisce verticali gialloblù del 1967 (solo per una stagione, riproposte poi ad inizio ’90, nel 2015 e, in forma orizzontale, l’anno dopo). Negli Ottanta ad accompagnare lo Scudetto firmato Bagnoli ecco il kit Adidas destinato a divenire cult, con le righine gialle ad interrompere il classico dominio del blu. In epoca recente saranno esperimenti più arditi: su tutti spiccano il bicolore blu 1997/98, la Scala stilizzata di dieci anni dopo ed il quinquennio blu notte 2013-18.

Per quanto concerne le uniformi da trasferta, queste sono state quasi sempre gialle con in alternativa il bianco ed una sola volta il nero. La terza invece ha visto osare anche un rosso rimasto unicuum del 1997, mentre più volte riproposte è stato il nero fino al verde visto nella passata stagione.

E andiamo al presente: la Macron è rimasta molto sul tradizionale in relazione alla prima maglia, di un blu classico con inserti gialli appena abbastanza evidenti su maglie e colletto, ma comunque meno che nella passata stagione. La seconda registra invece l’esordio del beige, affiancato dai soliti inserti gialloblù. Novità anche per il third kit, turchese.

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