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La A e le sue maglie – Bologna, il rossoblù figlio di un collegio svizzero che la storia non ha mai scalfito

Diciannovesima ed ultima puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del massimo campionato: la maglia da gioco. Oggi tocca al Bologna

Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie A continua con la prossima avversaria del Lecce, Il Bologna. Tra le squadre storiche poiché più vincenti e maggiormente frequentanti il massimo campionato italiano, i felsinei sono associati alla divisa che tutti oggi conosciamo sin dalla propria fondazione. Un binomio che nemmeno il tempo ha scalfito, se non per alcuni dettagli figli dei tempi.

colori sociali del club sono dunque il rosso ed il blu sin dal lontano 1909, anno della sua fondazione. Pur essendo essendo entrambi presenti nello stemma del capoluogo emiliano, le origini della scelta va rintracciata nei rapporti che il neonato sodalizio aveva con il collegio svizzero Wiget auf Schönberg di Rorschach. E la prima maglia bolognese, come quella del collegio, era rossoblù a quarti, con calzoncini bianchi.

Dopo un anno il Bologna divenne totalmente indipendente, e per discostarsi dal recente passato pur mantenendo il tono cromatico scelte per le righe verticali, tramutate nel 1917 nella versione a bande più larghe che ha caratterizzato l’intera storia della società felsinea. Questo salvo rari ritorni alle strisce (inizio anni ’50 e, più recentemente, 2005 e 2010) ed ancor più rari ai quarti (l’ultimo con Umbro nel 2001). Poi a mutare saranno solo i dettagli, con l’alternanza tra calzoncini bianchi e quelli blu, gli inserti oro e quelli bianchi, questi ultimi due legati esclusivamente ad operazioni di marketing post Duemila.

Per quanto concerne le uniformi da trasferta, queste sono state per lo più caratterizzate dal bianco con banda obliqua rossoblù, mentre più raramente le strisce sono state verticali o orizzontali. Il colore che più spesso ha fatto concorrenza è stato sorprendentemente il verde, utilizzato in incipit per rendere omaggio al primo tricolore bolognese. Quando non è stato usato per la seconda maglia, il verde ha campeggiato sulla terza, più volte vista anche in versione gialla o nera.

E andiamo al presente: la Macron, che proprio nel capoluogo dell’Emilia Romagna affonda le sue radici, è sponsor tecnico da ormai oltre vent’anni e quest’anno ha puntato sulla certezza di un rossoblù classico privo di inserti particolari. Per la seconda è stato scelto un bianco con geometri romboidi in chiaroscuro. Infine classico giallo con pennellata rossoblù per il third kit.

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LecceMeraviglia
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9 mesi fa

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