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La B e le sue maglie – Reggina, dal bianconero delle origini all’amaranto tipico della città

Diciannovesima puntata della nostra rubrica dedicata, tra storia e presente, all’emblema per eccellenza di ogni club del campionato cadetto: la maglia da gioco. Oggi tocca alla Reggina.

Il nostro viaggio cromatico ed iconico nelle maglie della Serie B prosegue con la prossima avversaria del Lecce, la Reggina. Il club calabrese è tra quelli maggiormente caratterizzati dal punto di vista dell’unicità rappresentata dal proprio colore ufficiale, l’amaranto, di certo tra i più particolari e da sempre in connubio con la città. Eppure gli albori del calcio reggino racconta di una storia partita in modo differente.

colori sociali dell’Unione Sportiva Reggio Calabria, il primo club della più grande città della regione, erano infatti altri. In particolare il bianco ed il nero, ereditati da uno stock di camicie rimanenti nel magazzino di un precedente sodalizio sportivo cittadino, l’Ausonia. In epoca fascista, poi, le strisce verticali bianconere vennero sostituite dal total black molto in voga, per ovvie ragioni, in quegli anni, voluto in particolare dal federale di Reggio Giovanni Priolo.

Per vedere una Reggina vestita finalmente d’amaranto, affascinante varietà di rosso tendente al cremisi ed originario del Messico, bisogna attendere il 4 novembre 1928. E’ in quella data che, in occasione di un’amichevole con il Vomero Napoli per inaugurare il vecchio stadio Sant’Anna, il club adottò per la prima volta la divisa amaranto, colore derivante dal gonfalone cittadino di cui rappresenta lo sfondo e da sempre associato a Reggio Calabria. La prima divisa, in particolare, era interamente amaranto con calzoncini e calzettoni neri, associamento riproposto più in là negli anni, in particolare nel 1978 e, soprattutto, nel 1998/99 per celebrare la prima Serie A della storia.

Per la maggior parte del tempo è stato il completo interamente amaranto tuttavia quello più usato, con esordio negli anni sessanta. Prima anche variante con maniche bianche (1949) e, a salti, pantaloncini bianchi. Da segnalare anche la particolare divisa del 2012, quella in tinta unita amaranto ma con due strisce bianconere verticali e decentrate a celebrare i primi colori della società. Per quanto riguarda le divise da trasferta, a Reggio si quasi sempre andati sul classico, con bianco a rappresentare la seconda e il nero la terza.

E andiamo al presente: l’attuale divisa della Reggina presenta un design decisamente rivolto al futuro. La Macron ha infatti proposto sì una prima maglia con il classico amaranto in tinta unita, ma che nella parte bassa della stessa registra, sfumati, dei rettangoli simboli di sguardo rivolto al progresso, come affermato in sede di presentazione. Forte la presenza degli inserti bianchi nel girocollo e nel bordomanica. La seconda è semplicemente la versione in negativo della prima, quindi bianca con inserti amaranto.

QUI la puntata dedicata al Pordenone.

QUI la puntata dedicata alla Cremonese.

QUI la puntata dedicata al Pescara.

QUI la puntata dedicata alla Reggiana.

QUI la puntata dedicata al Venezia.

QUI la puntata dedicata al Frosinone.

QUI la puntata dedicata al Pisa.

QUI la puntata dedicata al Vicenza.

QUI la puntata dedicata al Monza.

QUI la puntata dedicata all’Empoli.

QUI la puntata dedicata all’Ascoli.

QUI la puntata dedicata al Brescia.

QUI la puntata dedicata al Cosenza.

QUI la puntata dedicata alla Virtus Entella.

QUI la puntata dedicata al Chievo Verona.

QUI la puntata dedicata alla Salernitana.

QUI la puntata dedicata alla SPAL.

QUI la puntata dedicata al Cittadella.

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